Profitto o Sostenibilità?
Saremo più sostenibili?
Riusciremo a lasciare da parte il profitto e mettere in prima linea i nostri doveri verso il futuro?
Lo so alcuni di noi già lo fanno, a costo della loro azienda, delle loro creazioni, alcuni di noi lasciano da una parte il “profitto selvaggio” per dedicarsi al portare avanti una vera battaglia verso un futuro così avverso e in totale decadimento.
Perché per quanto se ne parli bene, nelle sale imbandite a festa con tavoli e luci scintillati, non è così roseo quello che abbiamo davanti Boeman scriveva già nel 2010 “mentre scrivo le nuvole sopra di me si stanno già addensando e quel futuro senza preoccupazioni già sta svanendo davanti ai nostri occhi”
Io nel 2022 vi dico, con questo primo articolo dedicato alla sostenibilità che la tempesta è già arrivata e riprendendo il discorso solo alcuni di noi, già resistenza, avamposto al confine, sta investendo soldi e tempo non per la villa al mare ma per vedere crescere il mondo ancora un po’.
Ma, c’è sempre un ma, la politica come molte grandi e piccole aziende seguono il trend del sostenibile per nascondere nuovi modi di fare profitto, alcuni lo utilizzano soltanto come mera forma pubblicitaria.
Perché aggiungere un 5% di bamboo ad un prodotto per essere sostenibile, soprattutto se continuiamo a farlo produrre da personale non in sicurezza e sotto pagato.
Come far pagare un prodotto con un margine che supera il 30% solo per poter fare sconti nei momenti giusti.
Ergo anche se alcuni di noi stanno già facendo tanto non penso che in un paese dove ancora si mette sullo stesso livello un prodotto artigiane è un prodotto di IKEA, saremo in grado mai di essere così sostenibili.
Non la vedo rosea
La parola rivoluzione dovrebbe far parte del discorso ma non abbiamo ancora chiaro
“il percorso”
Matteo