Ci fidiamo di chi pensa che la fiducia sia un business e basta.

Quante domande ci facciamo, giustamente, ma rivolgiamo solo a chi non è main stream, perché non siamo sicuri, perché non è sicuro, perché “chi li conosce questi” e non rivolgiamo le stesse domande alle grosse catene di distribuzione?

 

 

Perché di loro ci fidiamo.

 

Inutile continuare a dire “prima l’italia” “ prima l’artigiano” quando poi non ci fidiamo di come lavora, del fatto che abbia dimostrato con attenzione e ricerca il suo lavoro, quando pensiamo che ci possa fregare con quello che fa?

 


 

Ci arrivano fiumi e quando dico fiumi intendo decine di richieste al giorno, di cosa succede ad un mobile in cartone se incontra l’acqua, il fuoco, la corrente elettrica e giustamente noi rispondiamo sempre al 100% a tutte, ma ultimamente ci chiediamo:

Quando andate a comprare le sedie o i mobili in una grossa catena di distribuzione, vi fate la stessa domanda?

 

Chiedete sempre al commesso di che tipologia di legno sono le sedie, se resistono ad una flessione di 150kg, cosa succede se ci rovesciate sopra ripetutamente bottiglie d’acqua o se accidentalmente venissero sfiorate con una cicca di sigaretta potrebbero prendere fuoco?

 

No, perché siamo convinti che la grossa catena di distribuzione abbiamo fatto tutti i passaggi giusti che tutto sia certificato, che non ci siano problemi e nella maggior parte dei casi è vero, ma certificato, non vuol dire che una sedia regga fino a 150kg, per informazione una sedia in plastica media ha una resistenza al peso di 90/100kg ergo se volesse far causa ad uno di questi Big dell’arredo perché siete caduti da una loro sedie e vi siete fatti male, non vincerete mai se pesate più di 90kg, perché sono certificate si, ma su parametri che non conoscete e date per scontato che siano alti. 

 

Un altro esempio è l’infiammabilità, punto chiave di molte delle domande e dei commenti.

 

No, un nostro mobile non prende fuoco solo con l’aria calda, ma forse la vostra tenda si.

 

Le tende sono un esempio classico che faccio spesso, anche se molte volte uso moquette o luci di natale non certificate.

 

Vi è mai capitato di stare davanti a un grosso scaffale delle tende, sempre in una grossa catena commerciale e dire “cavolo, chissà qual’è il loro grado di infiammabilità?”.

Penso di no e non conosco nessuno a cui è mai capitato, si sceglie la tenda in base al prezzo, al colore, alla fattura, ma non si sa quanto o come sia infiammabile, perché è un esempio?

Perché le tende che solitamente troviamo in commercio sono almeno 3 volte più infiammabili di qualsiasi nostro mobile e sono tra le cause di innesco più comuni. 

Nessuno però chiede ad un commesso se è sicuro metterle dentro casa e nessuno commenta con “chissà come prendono fuoco al volo”

 

Questo non è uno sfogo ma una riflessione su come guardiamo la vita sempre pronti a diffamare e a passare ai raggi x chi lavora sodo per creare un prodotto, vero, duraturo, facendo test e spendendo tutto il proprio tempo e denaro per rendere il prodotto unico e particolare e invece diamo credito a chi cerca di spuntare il prezzo migliore risparmiando sul materiale o sula mano d’opera, abbiamo fiducia su chi studia come venderci di più e farci spendere di più investendo poco e niente.

 

Questo tipo di processo non è sostenibile, punto.